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[ Le nostre precedenti sedi ] [Il ritorno a «Päxo»]

La nostra sede si trova in Piazza della Posta Vecchia 3/5, telefono n. 010-246.99.25. L'edificio è composto da due corpi, ora uniti e qui descritti.

Il prospetto del palazzo che ci ospita

  • Palazzo di Paolo Giustiniani
    piazza della Posta Vecchia 3
    Sulla incerta vicenda lottizzativa dell'isolato esiste un'ipotesi recente, che la genealogia proprietaria sembrerebbe confermare, in attesa di un rilievo totale con cui ripartire il palazzo in esame da quello (adiacente) di Agostino De Franchi. Oggi sappiamo che, a partire dal 1588, il palazzo con porta sulla piazza appartiene a Stefano Giustiniani quondam Paolo, cioè alla famiglia che lo terrà fino al 1744, al tempo dell'accorpamento con il palazzo contiguo e delle sopraelevazioni. In seguito passerà ai Lercari e, per eredità, a Cristoforo Lercari nel 1798. L'edificio attuale si presenta come un solo corpo, a bucature esterne uniformi. Nel salone al primo piano (sala delle conferenze della nostra associazione) vi sono affreschi (molto trascurati) di Luca Cambiaso con «Storie di Enea e Didone».
  • Palazzo di Agostino De Franchi
    già via della Posta Vecchia / vico Vignoso
    Secondo i documenti la dimora di Agostino De Franchi (ramo dei Bulgaro) viene edificata nel 1565 ad opera di Bernardino Cantone e, forse, di G. B. Castello cui si deve anche un progetto di quadratura ad affresco (e stucco?). La trasformazione iniziale dell'isolato documenta l'ampiezza del rinnovo avviato nelle aree Spinola e De Franchi dopo i modelli di Strada Nuova (oggi via Garibaldi) profittando della «curia» dei Pevere - antichissima piazza nobiliare - dove era una torre degli Embroni che sorgeva su un angolo del nostro isolato, demolita per l'occasione (1544). Del resto Agostino, onorato da più cariche pubbliche ed eletto senatore nel 1584 è - come racconta Giulio Pallavicino - uno ricco di 160.000 scudi, influente in città e fuori, che sposa il figlio Gio. Cristoforo con una figlia di Pagano Doria (9000 scudi aurei di dote). La residenza, come proprietà di Agostino De Franchi, è annoverata in tre rolli (1576/2, 1588/3, 1599/3).

La struttura interna del palazzo

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Le nostre precedenti sedi

Dalla sua fondazione A COMPAGNA ha occupato varie sedi. Con grande soddisfazione, nel 1970 riesce ad avere la propria sede nella storica Loggia degli Abati in Palazzo Ducale. Da lì fu allontanata nel 1988 e a tutt'oggi non ha ancora ottenuto una sede adeguata e definitiva.

Ecco la storia delle nostre precedenti sedi.

  • Al suo nascere, la Segreteria provvisoria è ospitata presso la direzione del periodico «Successo» in via David Chiossone 6.
  • Dal 28 aprile 1924 il Sodalizio ha sede in Campetto al n. 7.
  • Il 31 marzo 1930 si trasferisce in via San Luca al n. 12.
  • Due anni dopo, nel 1932, ottiene una sistemazione definitiva in via Ettore Vernazza al n. 9, fin quando la sede dovrà essere abbandonata a causa dei bombardamenti aerei del 22 ottobre e del 15 novembre 1942.
  • Nel dicembre 1945, l'attività riprende tra le «rovine», dell'ex ospedale di Pammatone
  • Nel 1961 bisogna traslocare, causa la totale demolizione dello storico edificio. Il Comune promette allora il rientro a Palazzo Ducale. Un articolo apparso su «Il Secolo XIX» di venerdì 10 febbraio 1961 annuncia ai Genovesi che la sede de A COMPAGNA sarà ospitata nella Loggia degli Abati. Nell'aprile 1961 il Presidente del Sodalizio, G.B. D'Oria, indice una sottoscrizione per il restauro dei locali.
  • In attesa del trasferimento a «Päxo» A COMPAGNA trova alcune sistemazioni temporanee e provvisorie.
    • All'inizio la sede viene ospitata presso la Confederazione Italiana Dirigenti d'Azienda (C.I.D.A.) in via Interiano al n. 3/6.
    • Cinque anni dopo i soci affittano due locali in Campetto al n. 10.
    • Quindi nel 1968 è accettata l'offerta del Comune di locali siti in via XX Settembre nell'ex Convento della Consolazione. È la penultima tappa di un lungo pellegrinaggio.
  • Il 25 maggio 1970 A COMPAGNA prende possesso della Loggia degli Abati del Popolo in «Päxo» in via Tomaso Reggio. Molte illustri personalità hanno partecipato alla cerimonia di inaugurazione.
  • Dodici anni dopo, nel 1982, il Comune delibera la ristrutturazione di tutto il complesso «de Päxo». Ai primi di maggio del 1982 A COMPAGNA deve lasciare, sia pure provvisoriamente, la storica sede e trasferirsi in altra parte del Palazzo Ducale, (precisamente a Palazzo Ducale, piazza Matteotti 5, piano terra) in locali - ad onor del vero - abbastanza spaziosi e con agevole ingresso anche dalla parte di piazza De Ferrari.
  • Decisi dal Comune nuovi interventi edilizi a Palazzo Ducale, il 20 giugno 1988 viene sfondata la porta della sede: A COMPAGNA viene scacciata da «Päxo».
  • Nell'autunno del 1988 l'Associazione si trasferisce in piazza della Posta Vecchia 3/5 al piano nobile dell'antico palazzo De Franchi, convenientemente restaurato dal Comune di Genova.

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Il ritorno a «Päxo»

  • Il completamento dei lavori di restauro di Palazzo Ducale e la concessione al consorzio «Palazzo Ducale» sono stati disciplinati dalla delibera del Consiglio Comunale di Genova n. 707 del 20 giugno 1991. In tale delibera vengono indicati gli spazi destinati a sede de A COMPAGNA a «Päxo».
  • Il Secolo XIX di mercoledì 22 aprile 1992 annuncia che il 14 maggio Palazzo Ducale riapre le porte ai genovesi. Nell'articolo si afferma che i nuovi inquilini saranno soprattutto biblioteche, tra cui è esplicitamente indicata quella de A COMPAGNA.
  • Con lettera prot. n. 591/SP del 21 gennaio 1993, il sindaco Claudio Burlando si impegna ad far individuare lo spazio di Palazzo Ducale necessario per A COMPAGNA.
  • A tutt'oggi A COMPAGNA non ha la propria sede a Palazzo Ducale.

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