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Giorgio Costa è intervenuto sul tema: «Campane, oggetto d'arte o strumento a tutto tondo?».
90. La conferenza verterà soprattutto sulle procedure di preparazione e fusione delle campane,
con un occhio particolare alla metodologia utilizzata dalla Fonderia Picasso di Avegno, ultima superstite in
Liguria di quest’antica arte, che purtroppo ha chiuso nel 2004. Dopo aver introdotto e spiegato le varie fasi
costruttive, si analizzeranno gli elementi musicali e le peculiarità uniche di questo strumento, sia da un
punto di vista tecnico di rapporti dimensioni-nota, sia da un punto di vista esecutivo e costruttivo del
sistema di suono tipico genovese.
Il relatore Giorgio Costa, classe 1975, di Rapallo, ha frequentato i corsi di musica e canto
liturgico presso l’Istituto Diocesano di musica sacra G.B. Campodonico di Chiavari. Per oltre cinque anni ha
lavorato attivamente presso la Fonderia di Campane Enrico Picasso di Avegno. Attualmente è sacrista ed organista
presso la parrocchia di Sant’Anna in Rapallo, svolgendovi a tempo pieno anche il servizio di campanaro.
Socio dell’Associazione Campanari Liguri, coadiuva le attività associative con concerti, servizi nelle feste
patronali ed attività culturali.
Aurora Canepari è intervenuta sul tema: «La collezione di un intenditore. Edoardo Chiossone e il Museo d’Arte Orientale di Genova».
113. Di Edoardo Chiossone (Arenzano 1833 - Tokyo 1898), artista, incisore e successivamente collezionista
verranno messi in luce diversi aspetti: il suo legame giovanile con la città di Genova, sede della sua scuola madre,
l’Accademia Ligustica di Belle Arti, il suo talento artistico riconosciuto a livello internazionale di disegnatore e
incisore nonché l’abilità nella progettazione di banconote e carte valori, che gli valse un’importante incarico da
parte dell’Impero giapponese determinando il più famoso caso di emigrazione di alta professionalità italiana nel Giappone
di periodo Meiji (1868-1912). Si parlerà quindi del suo interesse per l'arte giapponese e delle opere da lui raccolte
in Giappone, che con lungimiranza e generosità lasciò in eredità alla città di Genova, affinché nascesse un museo di
arte estremo-orientale. Rilevanza verrà data anche alla sua dimensione privata, tratteggiata dalla corrispondenza
mantenuta con i suoi cari in Italia, ove non fece mai più ritorno. Verranno infine illustrate le caratteristiche e
unicità della collezione del Museo d’Arte Orientale E. Chiossone e illustrate le attività intraprese negli ultimi
anni per divulgare l'importanza di questo patrimonio.
La relatrice Aurora Canepari è laureata in Lingue e Culture dell’Asia Orientale all’Università Ca’
Foscari di Venezia, con specializzazione in lingua e cultura giapponese. Dal 2015 collabora con il Museo d’Arte
Orientale ‘E. Chiossone’ di Genova, dove ricopre il ruolo di direttore scientifico e conservatore responsabile
dal 2018. Si occupa di diversi progetti curatoriali e di mostre temporanee.
Giuseppe Benelli è intervenuto sul tema: «La tradizione dei Librai Pontremolesi e la nascita del Premio Bancarella».
xxx. La nascita del Premio Bancarella è dovuta a quel fenomeno unico in Italia e particolarissimo che è
la tradizione dei librai pontremolesi. Nel 1952, grazie a un’intuizione di Salvator Gotta, viene organizzato il primo
raduno dei librai pontremolesi. Nella pineta di Mulazzo sono presenti tanti bancarellai, scrittori, editori e uomini
politici, tra cui Arnoldo Mondadori, Valentino Bompiani, Giovanni Gronchi e Oriana Fallaci. Giungono da tutte le
parti d’Italia. Erano i librai più vecchi del mondo. L’indomani si barricano dentro il municipio di Pontremoli e fanno
il solenne giuramento «di ritrovarsi nel nostro paese, ogni anno, in un dato giorno, a questa stessa ora, finché
Iddio ci conserva, e fare una bella mangiata». Si decide così di dare vita al Premio Bancarella, l’unico premio
letterario votato esclusivamente dai librai. Nel ‘53 vince Hemingway con “Il vecchio e il mare”, anticipando il Nobel.
L’editore Valentino Bompiani dichiara: «Il premio Bancarella ha questo di speciale per un editore: che, al di là
della vittoria, propiziata da statistica o da fortuna, si vive insieme con gli amici librai la sfida ininterrotta di
una migliore diffusione del libro».
Il relatore Giuseppe Benelli è stato docente di Filosofia teoretica e Filosofia del linguaggio
all’Università di Genova. Per più di trent’anni è stato presidente della Sezione di Pontremoli della Deputazione
di Storia Patria per le Province Parmensi. Ha creato nel 2006 il Bancarella della Cucina in collaborazione con
l’Accademia Italiana della Cucina. Prolifico autore di libri, svolge un’intensa attività di conferenziere e
saggista.
Roberto Bixio è intervenuto sul tema: «Genova Sotterranea».
xxx. Una passeggiata (virtuale) per le “vie” sotterranee che caratterizzano il sottosuolo della nostra città
(e della Liguria), attraverso le immagini raccolte in 40 anni di esplorazioni e ricerche di archivio da parte degli esperti
del Centro Studi Sotterranei di Genova, supportate da tecniche e attrezzature speleologiche.
Il Centro Studi Sotterranei (attuale presidente: architetto Stefano Saj) ha sede a Genova ed è costituito
da un gruppo interdisciplinare di esperti che operano, in Italia e nel mondo, nei settori della speleologia, geologia,
ingegneria, archeologia, architettura, urbanistica sotterranea e urbex.
Roberto Bixio da cinquant’anni si occupa di esplorazioni sia in cavità naturali sia in cavità artificiali,
in Italia e all’estero. Nel 1967 è tra i fondatori del Gruppo Grotte Genova. Nel 1986 contribuisce alla nascita del
Centro Studi Sotterranei e inizia ad occuparsi delle cavità artificiali presenti nel sottosuolo di Genova, sua città
natale.
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