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Angelo Terenzoni è intervenuto sul tema: «Filippo V di Spagna a Genova nel novembre 1702».
99. La salita al Trono di Madrid del Duca d’Angiò, con il nome di Filippo V, portava allo
scoppio della Guerra di Successione di Spagna, con la Repubblica di Genova dichiarante la propria neutralità
nei confronti delle parti in lotta. Ma le cose erano ben lungi dall’andare in tale direzione, poiché già il
Rappresentante genovese alla Corte iberica definiva “opera della Fortuna il porre sul Trono un sì Grande
Principe”. Ne seguiva l’accordo del passaggio, entro il Dominio, delle truppe franco-spagnole dirette nello
Stato di Milano. Tuttavia, il punto centrale stava nel viaggio in Italia di Re Filippo, “cosa destinata dal
Cielo”, da Napoli a Finale scortato da galee genovesi, nella primavera del 1702. A novembre, il Monarca era
a Genova, ospite di Palazzo Spinola, a San Pier d’Arena, e ivi omaggiato dal Doge e dai Senatori, cui faceva
seguito la visita, in Duomo, alla Cappella di San Giovanni Battista. Il ritorno aveva luogo sempre con scorta
genovese, sino alle acque francesi, accompagnato dall’Augurio di un Felice Viaggio, da parte dei governati
genovesi.
Il relatore Angelo Terenzoni, storico e socio della Compagna, nelle sue conferenze annuali
ha messo in chiara evidenza l’azione della diplomazia della Repubblica di Genova. Prosegue con questo nuovo
tassello.
Francesco De Nicola è intervenuto sul tema: «Scrittori italiani in Liguria».
72. Se non sono stati pochi gli scrittori stranieri ospiti della Liguria sin dall’Ottocento
(basti pensare allo spezzino Golfo dei poeti con Byron, Schelley e Lawrence e a Dickens in Albaro), sono stati
soprattutto quelli italiani non solo i più numerosi, ma anche quelli che nelle loro opere hanno spesso
rappresentato Genova e la Liguria. E così in questo percorso, alla scoperta degli scrittori italiani vissuti
in Liguria, di volta in volta incontreremo poeti come Giuseppe Ungaretti, Elena Bono e Giorgio Caproni con
la lettura dei loro testi “liguri” e prosatori come Flavia Steno, Mario Soldati, Enrico Morovich e Antonio
Tabucchi nelle cui pagine compaiono i più vari aspetti della nostra città e della sua storia.
Il relatore Francesco De Nicola ha insegnato Letteratura Italiana Contemporanea all’Università
di Genova. Studioso soprattutto di scrittori e problemi della letteratura italiana dell’’800 e del ’900, è
autore di numerosi saggi monografici. È Presidente del Comitato di Genova della “Dante Alighieri”.
Jacopo Baccani è intervenuto sul tema: «Genova e l'architettura del Novecento: fare pace col Moderno».
98. Genova medievale, Genova barocca... e poi? Quanto è consapevole la cittadinanza genovese del proprio
Novecento architettonico? Quanto sono realmente fondate le accuse rivolte al Modernismo? Quanto è mitizzato, per contro,
il ricordo di quel che non c’è più? Jacopo Baccani propone una selezione, affettuosamente provocatoria, di opere
dell’ultimo secolo, alla riscoperta di un patrimonio ancora in gran parte da metabolizzare.
Il relatore Jacopo Baccani (Savona, 1978) è architetto, fotografo e divulgatore. Dal 2014 collabora
con Fondazione Ordine Architetti Genova nell’organizzazione di iniziative culturali sul Novecento genovese. Dal 2021
coordina lo staff scientifico-divulgativo di “Maledetti Architetti”, manifestazione annuale organizzata da Fondazione
Ordine Architetti Genova e Comune di Genova.
Mons. Gianluigi Ganabano è intervenuto sul tema: «I cerimoniali di ieri e di oggi in Cattedrale».
85. La conferenza si svilupperà secondo il seguente schema. Partendo dal significato del termine
cerimoniale nella storia, verranno analizzati i cerimoniali della Chiesa e dello Stato Italiano. In particolare,
si parlerà del cerimoniale nella Sacra Scrittura, dei personaggi del cerimoniale, degli usi antichi nella sacrestia
della Cattedrale e quelli attuali. Si concluderà con il Caerimoniale Episcoporum e cerimoniale dei Canonici
della Cattedrale.
Questi temi ci saranno raccontati da Mons. Gianluigi Ganabano, divenuto nel 2023 canonico effettivo
del Capitolo della Cattedrale. Nel gennaio 2024 il Capitolo dei Canonici del Duomo lo chiamano ad assumere l’incarico
di Prefetto della Cattedrale.
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