[ Indietro ]
|
(clicca sulla fotografia per ingrandirla; poi, se vuoi, salvala per avere una risoluzione maggiore)
Carlo Bitossi è intervenuto sul tema: «Genova e la Corsica in età moderna».
98. Dalla metà del ’400 sino al 1768 la Corsica fu un dominio genovese, prima attraverso il Banco di
San Giorgio, poi sotto il governo diretto della Repubblica. Il controllo dell’isola, motivato da ragioni anzitutto geopolitiche,
si affermò con difficoltà nel corso del ’500 e venne messo in discussione a partire dal 1729 da una nuova serie di ribellioni
che si trasformarono in una guerra di indipendenza. Nel corso di questa guerra, come in precedenza, molti isolani furono leali
alla Repubblica, che nel 1768 cedette infine l’isola alla Francia, già intervenuta a sostegno di Genova nell’isola, sempre
per ragioni geopolitiche. Del lungo e complicato rapporto tra Genova e la Corsica, a lungo interpretato seguendo l’ispirazione
dei contrapposti nazionalismi, è possibile oggi avere una visione più equilibrata e sfumata.
Carlo Bitossi, già direttore dell’Archivio di Stato di Genova e poi docente di Storia moderna nell’Università
di Ferrara, ha studiato la storia politica genovese in età moderna e sta curando con Antoine-Marie Graziani l’edizione delle
lettere del leader indipendentista corso Pasquale Paoli.
Ferdinando Bonora è intervenuto sul tema: «Amor&Dintorni: una passeggiata su e giù per la Maddalena tra Amor Sacro e Amore Profano».
106. Un viaggio nel Sestiere della Maddalena sul tema dell'amore nei suoi vari aspetti e accezioni,
attraversando epoche e situazioni diverse, intrecciando miti, leggende e realtà dall’antichità al nostro tempo: dalle
raffinate rappresentazioni della favola di Amore e Psiche distribuite in sale e salotti di alcuni palazzi alla vicenda
di Alcesti nel sarcofago romano di una tomba trecentesca; dall’Amor Perfetto di Tommasina Spinola per il re di Francia
al postribolo medievale, alle case chiuse soppresse dalla legge Merlin e via dicendo.
Il relatore, Ferdinando Bonora, è libero professionista nel settore dei beni culturali. Svolge
attività di ricerca, divulgazione e didattica, soprattutto su tematiche storiche, storico artistiche e archeologiche.
Attualmente è anche curatore dell'Area archeologica di San Donato nei Giardini Luzzati, con resti dell’anfiteatro
romano e altre testimonianze.
Stefano Saj è intervenuto sul tema: «I sotterranei di Genova: un bene culturale, un fattore di rischio, una risorsa resiliente?».
113. Le cavità artificiali (i sotterranei antropici) possono costituire una risorsa urbanistica, culturale e
turistica molto importante per una città. Allo stesso tempo possono costituire gravi fattori di rischio quali ad esempio i
fenomeni di sprofondamento (sinkholes) o il cedimento dei rivi tombinati. Analogamente la conoscenza di quanto esiste al di
sotto della superficie di un centro abitato può costituire un elemento utile per pianificare uno sviluppo futuro “smart”
(sostenibile e resiliente). La mappatura del sottosuolo risulta pertanto un aspetto fondamentale per una città moderna, ma
con radici storiche antiche. Attraverso un percorso per immagini, i presenti all’incontro saranno accompagnati in un viaggio
virtuale alla conoscenza della Genova Sotterranea.
Il relatore, Stefano Saj, milanese di nascita (dove ha studiato Ingegneria industriale al Politecnico) ma
genovese di elezione (dove si è laureato in Architettura), conosce come pochi altri la città della Lanterna “al negativo”.
Architetto libero professionista, è socio co-fondatore del Centro Studi Sotterranei e ne è attualmente il presidente.
Direttore Responsabile di “OPERA IPOGEA – Journal of Speleology in Artificial Cavities”, rivista semestrale di settore della
Società Speleologica Italiana. È responsabile regionale ligure della Commissione Nazionale Cavità Artificiali della Società
Speleologica Italiana.
Edoardo Longo è intervenuto sul tema: «Genova e l'Impero Bizantino: da Giustiniano agli Ottomani».
94. I rapporti di Genova (in particolare quelli commerciali) con l’Impero Bizantino sono stati particolarmente
rilevanti tra la seconda metà del Duecento e la metà del Quattrocento. Tali rapporti, unitamente a quelli intercorsi con altri
paesi come le Fiandre, hanno creato per la nostra città quelle solidissime fortune economiche che hanno permesso a Genova, a
partire dal Cinquecento, di diventare la più importante piazza finanziaria d’Europa per oltre un secolo, conosciuto per questo
col nome di “El siglo de los genoveses”.
Il relatore, Edoardo Longo, ha conseguito la Laurea in Scienze Politiche ricoprendo successivamente il ruolo
di assistente incaricato di Storia Moderna all'Università di Genova: ciò gli ha permesso di approfondire numerosi aspetti della
Storia Europea tra il ’500 e il ’600. È attualmente membro della Commissione per la Gestione del Museo Diocesano di Genova e
collabora con diverse associazione culturali tra cui A Compagna.
Alessandro Capretti è intervenuto sul tema: «San Fruttuoso di Capodimonte: l’ambiente, l’uomo e il monumento».
52. Incastonata in una profonda insenatura del Promontorio di Portofino l’Abbazia di San Fruttuoso di
Capodimonte è un unicum nel panorama dell’architettura medievale ligure, inserita in un contesto di alto pregio naturalistico
e paesaggistico, raggiungibile esclusivamente via mare, traversando l’Area Marina Protetta di Portofino, o a piedi attraverso
i sentieri del Parco Naturale Regionale di Portofino. Un piccolo gioiello che ha una storia molto antica e che è stato
generosamente donato al FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano da Frank e Orietta Pogson Doria Pamphilj nel 1983.
L’antica storia e quella più recente fino ai giorni nostri ci sarà raccontata da Alessandro Capretti. Il
relatore vive e lavora a Camogli da diversi anni; nel 2000 inizia l’esperienza lavorativa nel FAI ricoprendo successivamente
vari ruoli. Nel 2020 assume l’incarico di responsabile del Promontorio e Torre di Punta Pagana, Bene FAI a Rapallo.
[ Indietro ]