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Domenico Ravenna è intervenuto sul tema: «Volti genovesi al cinema: i caratteristi».
61. Genova può vantare una nutrita schiera di caratteristi del grande schermo. Quasi tutti
hanno all’attivo qualche presenza in film d’autore, alcuni sono stati guidati da famosi registi stranieri e,
da buoni artigiani del set, hanno inanellato partecipazioni nei più disparati generi e filoni cinematografici:
dalle commedie di grana grossa ai cosiddetti poliziotteschi in voga negli anni Settanta, agli spaghetti-western.
Di ciascuno di essi ricordiamo il volto per averli visti in tanti film ma, spesso, abbiamo dimenticato il loro
nome. La conferenza si propone di accendere un riflettore sul percorso professionale e su alcuni risvolti di
vita di questi preziosi interpreti del mondo della celluloide.
Domenico Ravenna, laureato in giurisprudenza, giornalista professionista, ha lavorato per
l'Agenzia Giornalistica Italia e per il quotidiano Il Sole 24 Ore. Ha scritto alcuni volumi di poesie, tutti
di ambientazione ligure. È socio de A Compagna.
Angelo Terenzoni è intervenuto sul tema: «Diplomatici genovesi alla Sublime Porta Ottomana (1665-1682)».
98. Una fase poco, se non del tutto, sconosciuta della storia genovese del XVII secolo è quella dei
rapporti diplomatici con l’Impero Ottomano. Consolidati i rapporti con la Spagna, i Genovesi tornarono a guardare verso
oriente dove furono indiscussi protagonisti. Dopo una veloce trattativa, furono regolamentati gli scambi economici in
ambito ottomano e si iniziò una serie di rapporti diplomatici. Le lettere dei rappresentanti genovesi mostrano le
azioni intraprese per limitare la “voracità” di Sultani, Visir e Dignitari di Corte, vogliosi di regali di grande
valore. Nel frattempo gli operatori commerciali genovesi agivano con sempre maggior vigore. Ma tutto questo era
destinato a finire con il mutare dei personaggi a guida dell’Impero Ottomano: infatti nel 1682, l’ultimo genovese
lasciò nottetempo Costantinopoli, rifugiandosi nella veneziana Tenedo. Così terminò questa breve epoca di rapporti tra
Genova e l’Impero Ottomano.
Di questo interessante capitolo della storia genovese, ce ne parlerà Angelo Terenzoni, studioso che
ogni anno ci racconta un capitolo della gloriosa storia di Genova.
Maria Giovanna Figoli è intervenuta sul tema: «La romanità celata nell’impianto del centro storico di Genova».
136. La relazione tratterà delle origini, del carattere ligure fino all’incontro con la troppo forte e
condizionante cultura tettonica romana, che ha reso i Genuati consapevoli del valore di un chiaro impianto urbano. Ed è
su quell’impianto che la veste medioevale ha potuto esprimere al meglio la sua espressività, fino alla riconosciuta
ricchezza rinascimentale che, con attenzione, si è saputa inserire nel vecchio impianto, riconoscendone il valore
in una conclusione stupefacente.
La relatrice Maria Giovanna Figoli è stata docente di progettazione architettonica presso la Facoltà
di architettura di Genova e, per un periodo, anche presso il politecnico di Milano. A partire dagli anni Novanta il
tema delle sue ricerche è stato Genova e la sua origine. La ricerca è stata lunga e laboriosa e ha avuto bisogno di
riscontri e di confronti con altre realtà urbane conosciute e più studiate. Genova è cresciuta su una intelaiatura
strutturale rigida e misurata che non le ha consentito di attuare aggiornamenti urbani affini ad altre città. È stato
certamente un limite favorito anche dalla particolarità del suo territorio ma, al contempo, ha espresso l’originalità
della sua cultura architettonica al meglio e con il rigore dovuto.
Elena Putti è intervenuta sul tema: «Museo del Risorgimento e Istituto mazziniano, storia e memoria del Risorgimento genovese».
82. La conferenza si propone di presentare al pubblico il patrimonio museale ed archivistico del Museo
del Risorgimento-Istituto Mazziniano, mettendo in luce in particolare l’importanza ed il legame di questa istituzione
con la storia e le evoluzioni della città di Genova in epoca moderna e contemporanea. Particolare attenzione sarà dedicata
al patrimonio artistico e documentario inerente alla figura del genovese Giuseppe Mazzini, figura che quest’anno viene
celebrata e commemorata a livello nazionale in virtù della ricorrenza dei 150 anni dalla sua morte.
La relatrice Elena Putti ha insegnato presso l’Università Cattolica e l’Università di Genova nell’ambito
delle discipline della gestione e valorizzazione del patrimonio culturale. Attualmente ricopre il ruolo di conservatrice
del Museo del Risorgimento-Istituto Mazziniano.
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