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Paola Bordilli è intervenuta sul tema: «Incontro con l'Assessore al Turismo, Commercio e Artigianato».
96. È ormai una tradizione consolidata che ad aprire “I Martedì de A Compagna”
sia un amministratore (comunale o regionale). Viste le recenti elezioni comunali, ho ritenuto
interessante far aprire il ciclo 2017-2018 da un amministratore comunale. Aprirà quindi questo
ciclo Paola Bordilli, Assessore comunale al Turismo, Commercio e Artigianato.
L’Assessore, sotto il titolo “Genova: ricordare il futuro” ci parlerà di come conservare la memoria
per affrontare le sfide di una città che cambia: progetti e obiettivi della nuova amministrazione.
All'inizio dell'incontro il consultore Mario Gerbi ha offerto all'Assessore una
farfalla di legno fatta a mano da lui.
Maria Grazia Di Natale è intervenuta sul tema: «Percorsi cittadini alla conoscenza di Maria e di Genova».
133. Genova, città di Maria Santissima. È la scritta che compare sulla base della statua della Madonna
posta sul Molo Giano, passaggio obbligato dal mare per entrare in città. Fu posta dal Cardinale Carlo Dalmazio Minoretti
nel 1937, per celebrare dopo tre secoli la proclamazione di Maria Vergine Regina di Genova.
La devozione per la Madonna ha radici antiche, ma il primo atto ufficiale per la proclamazione di Maria Regina fu svolto
dal doge Ottaviano Fregoso, eletto nel 1513, il quale ordinò di sostituire sulle facciate dei palazzi genovesi le insegne
dei domini stranieri per porre l'immagine della Madonna.
Il 25 marzo 1637, giorno della festa dell'Annunciazione, il Cardinale Gio. Domenico Spinola proclamò solennemente Maria
Regina di Genova e decise che il motto Et rege eos, tratto dal libro dei Salmi (29,9), venisse inciso su ogni porta di
ingresso alla città, sui gonfaloni della Repubblica e sui nuovi scudi d'oro coniati per l'occasione. La benevolenza di
Maria sarà cercata altre volte nel corso della storia moderna: nel 1937, con il cardinale Carlo Dalmazio Minoretti, nel
citato evento, nel 1952 con il Cardinale Giuseppe Siri per celebrare il terzo centenario della positura della Statua
sull'altare, fino ad arrivare al 1990 quando il Santo Padre Giovanni Paolo II con il cardinale Giovanni Canestri
affidarono nuovamente Genova alla tutela di Maria.
La relatrice Maria Grazia Di Natale ha un nutrito numero di pubblicazioni che trattano dell’immagine
della Madonna nelle varie chiese cittadine. Ha ricoperto e tuttora ricopre incarichi di rilievo nella Diocesi genovese.
Riccardo Albericci e Marco Cavassa sono intervenuti sul tema: «Alberi di Genova. Piante straordinarie e comuni nella nostra città».
162. La conferenza vuol focalizzare l’attenzione e far conoscere meglio il patrimonio arboreo della città,
come bene collettivo “genovese” da conoscere, da tutelare, da valorizzare e da tramandare sia nel suo insieme sia nelle
peculiarità che lo caratterizzano.
Riccardo Albericci e Marco Cavassa, in seno all’azienda A.S.Ter., si occupano del verde pubblico, il
primo in qualità di agrotecnico e progettista ed il secondo per il rilievo ed il censimento delle alberature.
Anita Ginella Capini è intervenuta sul tema: «Penne urticanti in età umbertina: Gandolin principe dei giornalisti tra umorismo e satira».
90. Dopo brevi cenni sul giornalismo satirico ottocentesco, si focalizzerà la figura di Luigi Arnaldo Vassallo
(1852-1906), meglio noto con lo pseudonimo di Gandolin, considerato uno dei “padri” del giornalismo moderno e “principe dei
giornalisti” della Belle Epoque italiana.
A partire dal suo apprendistato giornalistico genovese verrà riproposta la poliedrica personalità e attività di Gandolin non
solo come giornalista e umorista ma quale autore di romanzi e di lavori teatrali, apprezzato conferenziere, disegnatore, inventore
del “pupazzetto”, fondatore e direttore di brillanti fogli, le sue amicizie e la sua appartenenza all’élite intellettuale del tempo.
Anita Ginella Capini, già docente universitaria, ha dedicato le sue ricerche storiche a un variegato mondo tra
Ottocento e Novecento composto da confratelli, sante, corsari, garibaldini, ministri, giornalisti e filantropi. Tra le altre
opere, ha scritto vari saggi su Luigi Arnaldo Vassallo esplorandone la vita e l’attività.
Fabrizio Benente e Enrico Anto Canale sono intervenuti sul tema: «Da Segesta Tigulliorum a Sestri Levante».
113. L’antica Segesta Tigulliorum di epoca romana lentamente si sviluppa e in epoca medievale Sestri Levante
si estende sull’isola in posizione fortificata. Ha fatto parte dei domini dei Fieschi, passando successivamente sotto la
Repubblica di Genova, seguendone le vicende storiche sino alla conquista napoleonica. Successivamente nel sestrese si diffonde
l'assistenzialismo e la scolarizzazione attraverso vari ordini monastici e non solo.
Ci parleranno di questo e di altro Fabrizio Benente, archeologo e direttore del Museo Archeologico di Sestri
Levante e Anto Enrico Canale, presidente dell’associazione culturale O Leudo e amante di Sestri Levante e della
sua storia.
Paolo Paolini è intervenuto sul tema: «La Val Bisagno di Camillo Sbarbaro».
151. L’incontro è dedicato al cinquantesimo della scomparsa del poeta ligure Camillo Sbarbaro ed è l’occasione
per tentare di tracciare la sua figura letteraria attraverso il punto di vista di quattro grandi critici (Pier Vincenzo Mengaldo,
Carlo Bo, Vittorio Coletti e Giacinto Spagnoletti) e la testimonianza di chi l'ha conosciuto direttamente, Gina Lagorio.
L’auspicio è che questo anniversario riporti – da parte di un vasto pubblico – alla riscoperta e rilettura delle sue opere.
L'analisi letteraria non potrà essere disgiunta dall'approfondimento sull’uomo Sbarbaro, schivo raccoglitore di licheni,
vicino, nel carattere, all’ambiente ligure tante volte posto in prosa e in rima.
Il relatore Paolo Paolini è dottorando in Letteratura Italiana presso l'Università J. Jaurès di Toulouse (cotutela
con l’Università degli Studi di Torino). Presenta libri dal 2005 e tiene conferenze da oltre 25 anni. Ha partecipato a importanti
manifestazioni a carattere locale ed internazionale ed è laureato anche in Musicologia.
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