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Angelo Terenzoni è intervenuto sul tema: «Genova nel Medioevo nel Mediterraneo e nel Mar Nero (secc. XII-XIV)».
179. Nel corso dei secoli XII-XIV assistiamo a una notevole e fiorente espansione commerciale genovese nel Mediterraneo e nel Mar Nero, in quest’ultimo dopo il Trattato del Ninfeo del 1261, con l’Imperatore d’Oriente. Un insieme di insediamenti esteso dal Nord Africa, alla Spagna, alla Palestina, all’Asia Minore e alla Crimea faceva di Genova una grande potenza marittima e mercantile, le cui navi solcavano entrambi i mari, conducendo nel suo porto merci provenienti da ogni parte del mondo allora conosciuto.
Piero Parodi è intervenuto sul tema: «E gh’ò pensòu».
155. Non si può parlare di canzone genovese senza pensare a lui: Piero Parodi. Della canzone genovese Piero è stato un interprete completo: cantante, compositore, musicista, fantasista. Ha sempre avuto la capacità di interpretare canzoni sentimentali, ma anche tantissime canzoni allegre dove la parolaccia era bandita, ma il doppio senso proprio no! Un garbo, questo, una gentilezza, un’attenzione per non scadere nel volgare. La sua memoria è prodigiosa e la sua lingua scioltissima. Ebbene Piero Parodi ci fa l’onore di raccontare l’esperienza sua e della canzone genovese in generale da protagonista, da personaggio che sentendo il nostro inno “Ma se ghe penso” prontamente replica “E gh’ò pensòu”!
Mauro Balma è intervenuto sul tema: «Edward Neill (1929 2001): fra trallalero e Paganini, l'attrazione fatale per l'inusuale in musica» con la partecipazione di Pino Boero.
110. Edward Neill, figura di spicco nel campo della musicologia nazionale, interessato
sia alla musica scritta sia a quella di tradizione orale, ha scelto di ritagliarsi uno spazio del tutto particolare in
entrambi i campi. Ha fatto conoscere ed apprezzare compositori poco noti come gli autori inglesi e nordici e, accanto a questi,
Anton Bruckner grande compositore austriaco un tempo poco o nulla eseguito. Di fondamentale importanza i suoi sudi su Paganini.
Nel campo della musica tradizionale ha raccolto una grande quantità di materiali sonori, valorizzando generi quali il
trallalero, i canti delle confraternite, il repertorio dei campanari.
Con la collaborazione di Pino Boero, Mauro Balma, che lo ha frequentato per trent’anni, lo
ricorderà con l'aiuto di registrazioni e immagini legate ad un percorso comune.
Roberto Iovino è intervenuto sul tema: «Giuseppe Verdi, genovese»; letture di Nicole Olivieri.
115. La conversazione racconta i rapporti del grande operista con Genova. Un rapporto durato vari
decenni, durante i quali Verdi ha trascorso quasi ogni inverno a Genova integrandosi perfettamente nella città e
traendo ispirazione dalla stessa per alcune sue opere fondamentali: si pensi, ad esempio, ad Aida. La conversazione
sarà accompagnata dalla visione di alcune scene d'opera.
Chi ci intratterrà su questo tema sarà Roberto Iovino (1953), genovese, attuale direttore del
Conservatorio “N. Paganini” di Genova; valente musicologo, collabora con l’Università e con varie testate
giornalistiche.
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