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Massimo Morini è intervenuto sul tema: «Perché Sanremmo o l’é Sanremmo».
126. « Perché Sanremo è Sanremo! » Questo è il titolo che volle Pippo Baudo per
la sigla della 45° edizione del Festival della Canzone Italiana del 1995; questa sigla fu poi riutilizzata
in tutte le successive edizioni dirette da Baudo. E questo titolo, in genovese, è stato scelto da Massimo
Morini, leader dei Buio Pesto e 15 volte direttore d’orchestra del Festival di Sanremo, per raccontarci
mille cose: la musica sanremese, l'orchestra, l'audio, l'organizzazione, le statistiche, gli aneddoti, i
conduttori, i cambiamenti antichi e nuovi, il tutto attraverso le sue peripezie sanremesi.
Di Massimo Morini e Sanremo va ricordato che nel 1995 è stato il più giovane direttore
d’orchestra della storia del Festival e che ha vinto ben 7 Festival di Sanremo. Ma il suo curriculum va
oltre Sanremo: diplomato al conservatorio, ha all’attivo 200 dischi, ha vinto 8 dischi d'oro, ha venduto
2.400.000 copie in tutto il mondo, ed è stato 22 volte in classifica...
Anna Maria Parodi è intervenuta sul tema: «Quattro passi fuori porta: sei percorsi nell’entroterra genovese».
167. Esistono percorsi, pedonali o automobilistici, nell’entroterra genovese che permettono di riscoprire, oltre all’ambiente naturale, musei, fabbriche, laboratori artigiani, manufatti architettonici e unire quindi la conoscenza del territorio a quella di attività che in passato erano state il fulcro dell’economia locale e che avevano dato vita e lavoro a generazioni di abitanti. Anna Maria Parodi, professoressa presso la Facoltà di Architettura, ce ne racconterà sei: la via dell’ardesia: Lavagna e la Fontanabuona, Cicagna Ecomuseo dell’ardesia; la via dell’argento: Campoligure, la lavorazione della filigrana e il museo C. Bosio; la via della carta: Voltri, le cartiere, da Voltri al Santuario dell’Acquasanta, il museo della carta; la via dell’acqua: l’acquedotto della val Bisagno da Prato al Porto Antico, filtri, ponti e sifoni; la via del sale: Porta Siberia, i magazzini del sale e i percorsi di valico, la via della Salata e la via dei Malaspina; la via della seta: i sistemi di lavorazione a telaio dei damaschi e dei velluti a Lorsica e Zoagli.
Francesco Pittaluga è intervenuto sul tema: «1926-2016: S.A.N.A.: novant'anni di volo da Genova verso il mondo».
124. Nella primavera del 1926 iniziavano i collegamenti aerei della “S.A.N.A. – Società Anonima
di Navigazione Aerea”, voluta a Genova dal Senatore Rinaldo Piaggio, cui spetta il primato, assieme alla “S.I.S.A.”
dei triestini Cosulich, di avere inaugurato il trasporto di linea passeggeri in Italia. A novant'anni esatti
di distanza si ripercorrono le vicende di questa Compagnia, sconosciuta oggi ai più e forse dimenticata, ma
importante per lo sviluppo che ha saputo dare ai collegamenti aerei del nostro Paese e al nome di Genova in
Italia e nel mondo. L’auspicio è che questa vicenda possa essere uno stimolo e un momento di riflessione su
quello che si potrebbe realizzare in futuro, andando a rivisitare un glorioso passato non troppo lontano.
Francesco Pittaluga è ingegnere aeronautico, console de A Compagna, storico aeronavale e
autore di vari articoli apparsi su riviste del settore e sul Bollettino de A Compagna. È inoltre modellista
navale specializzato in transatlantici e traghetti italiani del Novecento e recita nella Compagnia dialettale
“I Villezzanti” e in altri sodalizi teatrali genovesi.
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