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Carlo Bitossi è intervenuto sul tema: «Tra il Palazzo Ducale e il giardino di Albaro: il patriziato genovese nel Settecento».
143. Un consolidato giudizio vuole che il ceto di governo genovese nel Settecento fosse
un gruppo sociale in decadenza, incapace di fronteggiare le sfide poste da guerre e ribellioni e sopravvissuto
più per la rinuncia delle grandi potenze a eliminarlo che non per la propria abilità nel dare risposte efficaci
ai problemi della pace e della guerra. Più che decisori a Palazzo Ducale, i Magnifici sarebbero stati svagati
villeggianti nei giardini di Albaro: non a caso li si ricorda soprattutto per come Magnasco ne raffigurò un
gruppo in un suo splendido dipinto.
Ma a questa visione si può contrapporne un’altra, che sottolinea la resilienza e la capacità di reazione dei
Magnifici, chiamati ad affrontare problemi di portata inedita, ma abbattuti solo da Napoleone quando anche
i governi italiani di antico regime più solidi crollavano come castelli di carte.
Carlo Bitossi, docente di Storia moderna all’Università di Ferrara, studia la storia politica
genovese nell’età della repubblica oligarchica, e al tema di questa conferenza ha dedicato un libro,
«La repubblica è vecchia». Patriziato e governo a Genova nel secondo Settecento (Roma, 1995).
Auguri in Sede di Piazza Posta Vecchia
L'incontro con soci e simpatizzanti nella sede di Piazza della Psta Vecchia per il tradizionale scambio di auguri, che termina "co-o pandoçe e o vin ch'o scciumma". Gli intervenuti sono stati allietati dai canti genovesi de "I trei gatti da caroggi" (Franco Sacchi, Lucia Cogliolo, Stefano Ardigò); dai "desligalengoa" pronunciati con abilità da Sri Cardona, dalle spassore battute di Roby Carletta. Come sempre si è effettuata la riffa quest'anno particolarmente ricca. Ci ha salutati il consigliere comunale Claudio Villa, che molto spesso segue le iniziative de A Compagna.
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