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Sonia Viale è intervenuta sul tema: «La nuova Amministrazione Regionale».
126. Con le elezioni di domenica 31 maggio 2015 è stato rinnovato il Consiglio Regionale della
Liguria. L’on. Sonia Viale, già sottosegretario della Repubblica Italiana, è stata nominata vice-presidente
della Giunta regionale e assessore alla Sanità, Politiche sociali e Sicurezza.
“Sono molto lieta di aprire I Martedì de A Compagna, associazione che seguo da tempo e di cui apprezzo
l’impegno nella divulgazione delle nostre tradizioni con un occhio attento ai più giovani, in particolare
per quanto riguarda la conoscenza del nostro patrimonio linguistico”.
Nell’incontro di apertura dei “Martedì de A Compagna” ci illustrerà i progetti che intende realizzare nel
ruolo che ricopre. “In questi cinque anni – spiega la vicepresidente Viale – abbiamo una sfida importante
da vincere: il rilancio della Liguria, a partire dai servizi essenziali rivolti ai liguri in particolare
quelli sociosanitari. Valorizzare le eccellenze sul territorio, dare un’efficiente ed efficace risposta
ai bisogni dei cittadini, in particolare delle fasce sociali più deboli, è l’obiettivo che ci poniamo,
nonostante i tagli pesantissimi da parte del governo con cui dovremo fare inevitabilmente i conti”.
Bruno Rombi e José Louis Gonzales Arpide sono intervenuti sul tema: «I Marcenaro-Manzanaro – Uno studio genealogico di un cognome tabarchino». Testo dell'intervento
112. Per l’aiuto ricevuto dalle armate di Andrea Doria ed eredi nella lotta contro i fratelli
pirati Oruch e Jaradin Barbarossa e il loro luogotenente Dragut, il re di Spagna Carlo I concesse ai fratelli
Lomellini di Genova la pesca del corallo nelle acque tunisine. Fu così che nel sedicesimo secolo molti genovesi
di Pegli si trasferirono a Tabarca. In seguito a tale concessione per circa due secoli i Lomellini sfruttarono
i banchi di corallo prospicienti l’isoletta di Tabarca sulla costa tunisina fino al momento in cui la Spagna
non assicurò più la protezione armata dell’isola e i tabarchini furono condotti in catene a Tunisi e Algeri.
Liberati nel XVIII secolo, in parte andarono a popolare le Isole sarde di San Pietro e Sant’Antioco dove
fondarono due paesi: Carloforte e Calasetta, vera enclave ligure in Sardegna dove tuttora si parla in
tabarchino, ovvero il genovese di Tabarca. Un’ultima parte di tali genovesi di Tabarca finirono in Spagna
sulla costa vicino ad Alicante, dove fondarono una cittadina chiamata Nueva Tabarca. Grande importanza nella
storia tabarchina di Spagna acquisirono nel tempo tre famiglie di Marcenaro che daranno seguito a una lunga
genealogia.
Bruno Rombi, nato a Calasetta (Cagliari) da quarantacinque anni vive a Genova dove svolge
intensa attività artistica di poeta, scrittore, critico letterario, pubblicista, nonché pittore.
José Luis González Arpide è professore di Etnologia presso la Universidad Complutense di
Madrid.
A Compagna ha organizzato l'evento speciale: «Cristoforo Colombo, il cibo». Pieghevole del Comune di Genova
162. A Compagna, che rappresenta Genova nel senso più profondo, al fine di adempiere il suo
scopo sociale ed essere sempre un forte e sicuro punto di riferimento per la città ritiene si debba creare
nuova attenzione verso “Il Genio del Mare” – come scrisse P. E. Taviani – perché è universalmente noto che
Cristoforo Colombo è il personaggio che ci rappresenta maggiormente non solo come genovesi
ma anche come italiani. È l’uomo che ha posto le basi per l’età moderna e dobbiamo celebrarlo con grande
attenzione.
A Compagna festeggia Cristoforo Colombo insieme al Comune di Genova e presenta la prima
di una serie di attività affinché si inneschino adeguate sinergie tra il mondo della cultura ed il mondo
socio-economico per mettere in moto meccanismi che, catalizzando l’attenzione di un pubblico sempre più
vasto, giovano a farci sentire genovesi orgogliosi di tale figura vista anche come veicolo di opportunità
per la città di Genova, per consolidare il valore del grande concittadino.
Molte novità sono state portate e introdotte nel Vecchio Continente anche se tutte non furono subito di uso
quotidiano questo tema è di grande attualità per la qualità della nostra vita oggi ed un nostro contributo
di legame genovese con l’EXPO di Milano.
L'assessore comunale alla cultura e al turismo Carla Sibilla ha portato i saluti
dell'Amministrazione; la prof. Gabriella Airaldi dell'Università di Genova ha introdotto
il tema; Sergio Rossi ed Enrique Balbontin hanno trattato in modo non
convenzionale il tema del cibo.
Michele Pittaluga è intervenuto sul tema: «La scomparsa di piazza Ponticello e la nascita di piazza De Ferrari: trasformazioni urbane del centro di Genova».
176. La turbolenta vita sociale della Genova dell’800 si riflette nelle frenetiche trasformazioni urbane del centro città. La storica piazza Ponticello è fulcro delle attività del quartiere, immortalata da molti pionieri della fotografia, amata dalla popolazione (c’è anche una canzone a lei dedicata), ma, sul finire del XIX secolo, viene a perdere d’importanza. Il nuovo assetto urbanistico, che vede la creazione di via XX settembre, la condannerà a scomparire, lasciando il ruolo di “centro di Genova” alla nascente piazza De Ferrari. Già. Ma esattamente, dov’era piazza Ponticello? Di questo, e della lunghissima gestazione di piazza De Ferrari, ce ne parlerà l’arch. Michele Pittaluga, curatore del Museo dell’Acqua e del Gas della Fondazione Amga.
Francesco Macrì e Luigi Mori sono intervenuti sul tema: «Il cimitero di Staglieno tra storia ed arte».
147. La conferenza, per la parte storica, vuole evidenziare gli aspetti giuridico-amministrativi
per cui sono state necessarie alcune decine di anni per la progettazione e la realizzazione del “cimitero di
Staglieno”, in un periodo di intenso sviluppo economico e sociale della città. Per quanto riguarda l'arte,
in sintesi verranno trattati per temi le caratteristiche artistiche dei monumenti funebri in relazione alla
mentalità della borghesia genovese.
Francesco Macrì è stato insegnante per quaranta anni di discipline giuridiche ed economiche
negli istituti superiori, collaboratore per le stesse materie della “Enciclopedia Motta”; appassionato della
storia di Genova.
Luigi Mori è stato per dieci anni conservatore del patrimonio artistico dell’“Albergo dei
poveri” ed è attualmente membro del Direttivo del Museattivo “Claudio Costa” che si occupa di arte
contemporanea e irregolare.
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