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Martedì in Compagna

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Martedì 3 marzo 2015

Anna Canepa è intervenuta sul tema: «La mafia in Liguria».

126. Ancora in un recente passato si è continuato ad affermare che la presenza delle “mafie storiche” (’ndrangheta, cosa nostra, camorra) fosse concentrata nelle zone del Sud Italia. Alla luce di più recenti studi storici, sociologici e, soprattutto, dei risultati di sempre più numerose inchieste giudiziarie degli ultimi tempi può dirsi che la presenza del crimine organizzato, di diversa matrice, connoti ormai anche l’area settentrionale d’Italia. Non a caso si è arrivati a parlare di “questione settentrionale”, relativa a presenze mafiose al Nord in senso stretto (Lombardia), al Nord Ovest (Piemonte e Liguria), al Nord Est (Veneto e Emilia Romagna) ed al Centro Nord (Roma e Firenze). Numerosi e allarmanti sono, infatti, i segnali che da tempo fanno affermare che non esistono più isole felici e che la criminalità organizzata, in specie la ’ndrangheta, si è insinuata in territori diversi da quelli di tradizionale insediamento, allargandosi a macchia d’olio ora, riproponendo al Nord modelli strutturali propri delle terre di origine, ora, operando l’inquinamento di larghi settori dell’economia. Viene spontaneo, allora, prima di tutto interrogarsi sulle motivazioni di questo ritardo culturale e, conseguentemente, giudiziario nel prendere consapevolezza dell’esistenza del fenomeno, che ha condotto all’abbandono di tale atteggiamento solo quando l’infiltrazione mafiosa al Nord ha assunto dimensioni allarmanti creando danni difficilmente contestabili e contenibili.
Anna Canepa è sostituto procuratore presso la Direzione Nazionale Antimafia a Roma.

Martedì 10 marzo 2015

Mariolina Manca è intervenuta sul tema: «La presenza dei Genovesi nella penisola iberica e nelle Canarie... ieri ed oggi».

150. Con la partecipazione dei Genovesi alla prima crociata di Spagna del 1147 (che sfociò nella conquista di Almeria e di Tortosa) si ha l’inserimento delle più importanti famiglie di Genova (le stesse che troviamo in Oriente) nella società dei paesi iberici attraverso reciproci scambi di interessi sul piano economico e artistico. I Genovesi si rivelano non solo mercanti, ma anche eccezionali uomini di mare, cui verrà dato dalle Corone di Spagna e Portogallo il comando delle flotte reali. Nel campo artistico spiccano due grandi personaggi: Ambrogio Spinola e Diego Velàzquez. Le maggiori presenze di Genovesi si hanno a Siviglia, Cadice, Granada, Lisbona. Interessante anche la città di Teguise, l’antica capitale di Lanzarote, che Nicoloso da Recco “riscoprì” nel 1341.
Di questo e di altro ci parlerà Mariolina Manca, autrice di vari saggi d’arte e cultura genovese e ligure e ispiratrice della decorazione del sottopasso Felice Cavallotti con le antiche ville genovesi realizzato poi dai suoi alunni del liceo Champagnat.

Martedì 17 marzo 2015

José Scanu è intervenuto sul tema: «Paganini, Genova e la chitarra».

130. Josè Scanu, valente chitarrista e valorizzatore, su incarico del Comune di Genova, della chitarra di Mazzini conservata presso l’Istituto Mazziniano, propone agli intervenuti una “lezione-concerto” divisa in due parti: la prima in cui tratterà di Paganini e del suo ruolo di compositore e strumentista di violino e chitarra e la seconda in cui eseguirà con la chitarra opere dello stesso Paganini e di autori che lui conosceva e apprezzava e con cui collaborò. Del Paganini genovese conosceremo il suo rapporto con Genova e con la chitarra, accompagnato da letture in italiano e in genovese di sonetti a lui dedicati da Felice Romani e da Martin Piaggio. I brani musicali saranno eseguiti con la chitarra, una Mozzani dell’Ottocento modello Guadagnini, simile a quella suonata da Paganini stesso. Josè Scanu eseguirà tre sonate per chitarra, una serie di ghiribizzi per chitarra e opere di Rossini-Carcassi e alcuni capricci di Luigi Legnani, unico chitarrista con il quale Paganini ebbe rapporti professionali e di profonda stima.
Leggi il curriculum vitae di Josè Scanu (in pdf)

Martedì 24 marzo 2015

Federico Buffoni e Piero Campodonico sono intervenuti sul tema: «Cesare Viazzi: Genova per lui».

90. Cesare Viazzi è stato un protagonista del mondo dell’informazione con il suo modo serio di fare radio, televisione e comunicazione, che ha fatto scuola. Per quasi mezzo secolo Viazzi ha impersonato il giornalismo televisivo in Liguria e non solo, di cui è stato il capofila dei fondatori. Si occupò dell’invasione sovietica di Praga, delle Olimpiadi di Mosca, di ben venti festival di Sanremo e di Cannes. Fu chiamato a Roma per avviare la terza rete tv e fu caporedattore del TG3 nazionale dal 1979, poi a Cosenza nel 1985, ancora a Roma e infine nella sua Genova dal 1987. Poco dopo diventò direttore della sede regionale RAI della Liguria e vicedirettore nazionale dei servizi giornalistici RAI. Ha insegnato “Teoria e tecniche della comunicazione di massa” all’Università di Genova ed è stato componente del Corecom Liguria. Scrisse molto, anche in collaborazione con Vito Elio Petrucci, di cultura genovese e ligure; tra i suoi importanti contributi, a me piace ricordare il suo interessantissimo e documentatissimo libro su Giuseppe Marzari.

Martedì 31 marzo 2015

Luciano Venzano è intervenuto sul tema: «Cibo, Vino e Religione».

84. L’editoria di oggi e i mezzi di comunicazione si occupano di cibo e di vino dal punto di vista enogastronomico, ma raramente dal punto di vista simbolico e religioso. Alimentarsi è anche un rito con i suoi codici: la preparazione e la consumazione dei pasti, il calendario degli usi alimentari (feste e quaresime) e la messa in scena del rito alimentare, costituiscono chiari elementi di identificazione socio-culturale. L’intento è di dimostrare come alcuni cibi e vivande siano stati caricati di significati che poi in definitiva non hanno perché “tutto è puro per i puri”, anche se in ogni caso ci si lascia coinvolgere da detti, superstizioni e quant’altro fa parte del nostro vissuto. In particolare i rituali e le simbologie delle principali religioni derivano direttamente dai comportamenti osservati a tavola. È pure necessaria una visione d’insieme del problema, con particolare attenzione agli usi dei popoli antichi più vicini a noi e a ciò che si credeva e si faceva nel passato. L’argomento sarà trattato da Luciano Venzano, laureato presso la Facoltà di Teologia dell’Ateneo Romano della Santa Croce.

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