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Alberto Sulli è intervenuto sul tema: «La reumatologia e il clima».
La Reumatologia è quella branca della medicina che studia le malattie dell’apparato muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo. Tali situazioni cliniche sono accomunate nella maggior parte dei casi da sintomi quali il dolore e la ridotta capacità funzionale delle articolazioni. Il clima e le variazioni meteorologiche possono influenzare l’andamento di alcune malattie reumatiche. Per esempio, molti malati accusano un peggioramento dei sintomi durante una variazione climatica, in particolare quando da un clima secco si passa ad un clima umido. In altre situazioni, non è consigliabile l’esposizione al sole o ad altre fonti di calore, come nel caso dei soggetti affetti da patologie infiammatorie croniche. Tuttavia l’esposizione al sole non è sempre dannosa, ma anzi necessaria per una corretta produzione di vitamina D. Infatti, l’attività di alcune patologie croniche risulta differentemente espressa alle diverse latitudini, in relazione ai livelli di vitamina D ed all’esposizione solare. Tutto questo sarà illustrato dal prof. Alberto Sulli della Clinica Reumatologica dell’Università degli Studi di Genova.
Donatella Alfonso è intervenuta sul tema: «Anni '70, Genova tra protesta e terrorismo».
Alla fine degli anni Sessanta Genova raggiunge il massimo della sua curva demografica, ma il sistema
industriale comincia a mostrare i primi segni di crisi, e così quello portuale, nel quale l’arrivo dei container
è vissuto con difficoltà. Il sistema politico, dove al potere dei sindaci democristiani si contrappone un fortissimo
partito comunista, viene messo in discussione dai primi elementi di protesta che, diversamente che in altre città,
riguardano più il mondo operaio che quello studentesco. Nei primi anni Settanta si costituisce una vera e propria
banda armata, la Banda XXII Ottobre, responsabile del sequestro di Sergio Gadolla e dell’uccisione del fattorino
Alessandro Floris. Nel frattempo sta nascendo la colonna genovese delle Brigate Rosse, che sarà responsabile, il
24 gennaio 1979, della morte del sindacalista dell’Italsider Guido Rossa.
Questo scenario ci verrà raccontato da Donatella Alfonso, genovese, giornalista de La Repubblica e
autrice di numerosi saggi sugli anni della protesta e del terrorismo.
Remo Benzi è intervenuto sul tema: «I Vigili Urbani di ieri e di oggi nei rapporti con la gente».
Il confronto fra le generazioni di ieri e di oggi, dove molti valori sono dissacrati, evidenzia
che, purtroppo, la parola dovere passa in secondo ordine rispetto alla parola denaro. Per questo occorre soprattutto
ripristinare quello spirito di corpo che un tempo avevano i “cantunê” e che li faceva amare dalla gente per il
loro spirito di abnegazione che oggi non esiste più. In particolare i quadri intermedi devono dare l’esempio
sulla strada e aiutare i colleghi che hanno il coraggio di affrontarne i problemi. Il vigile è l’occhio
dell’Amministrazione che spesso si dimentica dei numerosi compiti che gravano sul Corpo dei Vigili.
E chi meglio di Remo Benzi, già comandante dei Vigili Urbani di Genova, può illustrare quanto
appena detto? Della sua lunga carriera ricorderò solo, a suo merito, che egli difese i suoi vigili ingiustamente
arrestati e poi prosciolti e si dimise dal Corpo di Genova, che aveva e ha sempre amato, amore e rispetto che
gli viene sempre manifestato nella nostra città sia dalla gente sia dai suoi vecchi “ragazzi”.
Maria Teresa Verda Scajola è intervenuta sul tema: «Grock e la sua Villa: equilibrismi e linee di forza di un edificio senza tempo».
Charles Adrien Wettach, nativo di uno sperduto paesino svizzero, (Reconviller,
10-1-1880 – Imperia, 14-7-1959) è considerato il più grande clown di tutti i tempi da quando fu
consacrato “re dei clown”, nel 1919 all’Olympia di Parigi. Fu allora, all’apice del successo,
che Grock decise di abbandonare la vita errante del circo, quella che da bambino, più di ogni
altra lo aveva affascinato, sino a diventare, da giocoliere, equilibrista, acrobata, musicista,
l’artista di music-hall più pagato al mondo, colui che riuscì a portare lo spettacolo circense
a teatro. “Questo è il risultato raggiunto in tanti anni di osservazioni e di ostinazione.
Bisogna sempre perfezionare quanto c’è di perfetto. Oggi sono convinto di esserci arrivato”.
Così si legge nell’autobiografia. Sono proprio quelli gli anni, dal 1920 al 1930, in cui Grock
medita di acquistare il terreno sulle colline di Imperia-Oneglia e realizzare la villa dei suoi
sogni, un edificio senza tempo, degno del suo mitico committente: quasi un magico castello,
forte, solido, dettagliato nel particolare e capace di reggere arditi equilibrismi pur di
stupire sempre persino con gli autoritratti che ancor oggi appaiono e scompaiono fra le pietre
dell'incantevole parco.
L'invito a Villa Grock sarà a cura di Maria Teresa Verda Scajola, docente,
studiosa di Storia dell'arte, che ha dedicato particolare attenzione alla storia del turismo
internazionale “fin de siecle” fra la Riviera Italiana e La Costa Azzurra. Sul tema è coautrice
del volume, (SAGEP,1986) “Sanremo tra due secoli, storia di una ville de saison tra ’800 e ’900”.
Già allieva di Nino Lamboglia, presta da anni volontariato presso l'Istituto Internazionale di
Studi Liguri di cui è consigliera e si dedica al FAI (IM) quale delegata provinciale alla
cultura.
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