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Domenico Ricci e Filippo Maiani sono intervenuti sul tema: «Il cimitero monumentale di Staglieno».
Ci fu un tempo nel quale il cimitero di Staglieno era sinonimo di Genova e Genova parve
immedesimarsi quasi esclusivamente nel nome della sua illustre necropoli. Basti pensare come nell’800 la
sua visita fosse inserita nel Grand Tour specialmente dai viaggiatori colti provenienti dal nord Europa.
Nel tempo questa ricca galleria d’arte funeraria “en plein air” ha continuato ad arricchirsi con opere
d’arte seguendo e sottolineando la trasformazione della società, specie quella borghese, in crescita
sull’onda del progresso scientifico-tecnologico e ancora oggi lo testimoniano.
Vi accompagnano in questa visita le fotografie di Filippo Maiani ed il commento di Domenico
Ricci.
Angelo Terenzoni è intervenuto sul tema: «Genova nel medioevo: governo, società, porto e spazio urbano (secc. XII-XIII)».
Come ogni anno, Angelo Terenzoni ci propone l’illustrazione di un segmento della storia di Genova. Questa volta si concentra sui secoli XII e XIII iniziando con la Compagna, struttura commerciale, temporanea e consensuale che, trasformandosi in una entità stabile, dà origine al Comune dei Consoli, seguito dal Comune del Podestà, elemento forestiero, esperto del diritto, il quale assurge a simbolo dell’autorità comunale e perno dell’insieme politico ed amministrativo. Alla metà del secolo XIII, viene alla ribalta il Comune dei Capitani del Popolo, esponenti del ceto nobiliare, che si impongono su di una società cittadina nella quale stanno sempre più prendendo forza i “mercatores” e gli artigiani, premessa questa a quelle che saranno le lotte delle fazioni nei secoli XIV e XV. Anche lo spazio urbano genovese diviene man mano un “paesaggio compiuto” che porterà allo sviluppo della “Ripa Maris”, preludio ad una area portuale destinata a crescere e a trasformarsi. La trasformazione interesserà anche le cinte murarie il cui perimetro rinserrerà un insieme urbano molto più vispo e molto più articolato.
Lino Calcagno è intervenuto sul tema: «Il "Santo Mandylion" di San Bartolomeo degli Armeni in Genova».
Il “Santo Mandylion” o “Santo Mandillo”, antichissima immagine “acheropita” del Volto di Cristo, custodita nella chiesa di San Bartolomeo degli Armeni dalla fine del secolo XIV, è il più prezioso tra i numerosi tesori posseduti dalla città di Genova, spesso ignoti o trascurati dagli stessi genovesi. In questo incontro Lino Calcagno, esperto e insegnante di iconografia, desidera contribuire alla valorizzazione di questo oggetto d’arte e di culto la cui storia si intreccia con quella della citta, proponendo anche i risultati degli studi effettuati a partire dagli anni ’60 fino ai giorni nostri. Secondo la tradizione la Sacra Immagine giunse a Genova nel 1362 portata dal Capitano Leonardo Montaldo, che l’aveva ricevuta dall’Imperatore Giovanni V Paleologo come ricompensa per l’aiuto prestato per riconquistare alcuni possedimenti bizantini. Alla sua morte nel 1384, il Montaldo la lasciò in eredità alla Chiesa di San Bartolomeo degli Armeni officiata dai monaci Basiliani. La reliquia, alla quale da sempre fu attribuito valore apotropaico, da quel momento entrò nella storia della città divenendone il “palladio”. Anticamente la reliquia veniva conservata nella cassaforte della Sacrestia della Chiesa e mostrata ai fedeli, per essere venerata, nella settimana dell’ottava di Pentecoste. Dal 2000, anno del Giubileo, per disposizione dell’Arcivescovo Card. Tettamanzi viene esposta perennemente al culto nella Cappella laterale opportunamente predisposta.
Paolo Giardelli è intervenuto sul tema: «La tradizione della nascita nel presepe e nel mondo contadino».
Paolo Giardelli è un antropologo: ha pubblicato una decina di libri, oltre a numerosissimi saggi e articoli. È quindi l’esperto giusto per parlarci della tradizione della nascita incominciando dai tre santi che anticipano le feste natalizie, Martino, Nicola e Lucia, per passare alla figura di Babbo Natale tra sciamani e Coca Cola. Le rappresentazioni della Natività sono poste a confronto con il nascere in stalla nella montagna ligure. Saranno descritte le usanze e le credenze dal concepimento all’attesa di partorire. La notte magica di Natale ci avvicinerà ai segreti rivelati dalle guaritrici e alla disgrazia di nascere proprio il 25 dicembre. Conosceremo infine il ciclo dei dodici giorni e il Regno dell’Infanzia.
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