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Da quest’anno i “Martedì” si terranno nell’Aula San Salvatore
in piazza Sarzano dall'uscita della metropolitana.
L’Aula ha ben 350 posti a sedere:
cerchiamo di essere in tanti da riempire la sala!
A Compagna ringrazia il prof. Aristide Fausto Massardo, preside della
Scuola Politecnica dell’Università di Genova, per la concessione dell’Aula.
Lorena Rambaudi è intervenuta sul tema: «La Regione Liguria e le politiche sociali».
Seguendo una tradizione ormai consolidata, A Compagna apre il suo ciclo dei
"Martedì" invitando un amministratore che ci racconti in quale modo interviene per la salvaguardia e il rilancio
della nostra bella terra.
Lorena Rambaudi è assessore regionale alle politiche sociali. A Compagna ha collaborato con
lei nell'ambito del progetto "Invecchiamento attivo" attraverso cui ha potuto mandare oltre 150 tra “nonne”
e “nonni” a mostrare il genovese nelle scuole materne e primarie del Comune di Genova.
Cesare Dotti è intervenuto sul tema: «La cereria Bancalari & Bruno di Chiavari: candele, ofiçieu e mochetti».
Nel 1167 fu terminata la costruzione del castello di Chiavari, caposaldo repubblicano nel Levante
ligure e, nel 1178, un lodo urbanistico dei Consoli diede il via alla trasformazione del borgo lineare bizantino
nel medioevale borgo murato. Nel 1549 il baluardo di ponente fu trasformato in un bastione, detto di S. Antonio,
giunto intatto ai nostri giorni perché, dal 1592, la famiglia Bancalari, già attiva nel borgo dalla metà del
Trecento, vi trasferì la propria cereria per l’illuminazione civile e religiosa. La cereria, tutt’oggi attiva
nei locali del bastione, mai ceduta ma nei secoli sempre trasmessa per rami familiari, è forse l’attività
artigianale italiana più longeva. È tuttora in funzione la macchina francese settecentesca per la produzione dei
ceri. Tale cereria fu l’ultima a produrre i cerini liguri “dei morti”, gli ofiçieu, detti a Chiavari mochetti.
Nel 1458, nel suo libro dei conti, il genovese Giovanni Piccamiglio annotò l’acquisto di unius offitioli. Il
termine deriva da offiçio (pron. ufisiu) in quanto venivano accesi durante l'Uffizio, la preghiera canonica,
per i defunti.
Prodotti in varie forme, gioia dei bimbi (A o giorno di morti i l’aspetan i figgieu/ a resta de balletti e i offiçieu),
avevano il loro formato più comune nel caratteristico libretto con o senza immaginetta.
Cesare Dotti è presidente vicario dell’associazione “O Castello” di Chiavari e segretario della
Società Economica.
Andrea Pedemonte Cabella è intervenuto sul tema: «Il salumificio Cabella di Sant’Olcese e il Nobile Protettorato dell'Arte del Sant'Olcese».
Andrea Pedemonte Cabella nasce a Genova il 19 agosto 1973, da Gino e Maria Teresa
Oliva; è sposato con Chiara ed ha due figli, Umberto e Costanza. Laureato in storia moderna presso l’Università di
Genova con una tesi sulle origini della municipalità genovese ai primi dell’800, si occupa della conduzione dello
storico Salumificio di Sant’Olcese. Dal 2009 è presidente della Sezione Alimentari di Confindustria Genova. È un
cultore della storia di Genova e appassionato di musica lirica, che pratica da anni con voce tenorile. Nel 2011,
anno delle celebrazioni per il centenario della sua azienda, ha fondato un sodalizio denominato Nobile Protettorato
dell’Arte del Sant’Olcese coinvolgendo in esso i migliori elementi delle professioni e dell’imprenditoria genovese.
Durante la sua relazione ci illustrerà le remote origini del Salame di Sant’Olcese e lo sviluppo della sua
produzione durante gli ultimi cento anni.
Giorgio Bazzurro è intervenuto sul tema: «I navigatori e i cartografi liguri alla scoperta dell’Atlantico».
I Liguri “di frontiera” che hanno dato lustro alla Repubblica di Genova sono stati numerosi.
Dal Millecento al Milleseicento ogni secolo è caratterizzato da uno di loro; Guglielmo Embriaco nel XII secolo,
Benedetto Zaccaria nel XIII secolo, Emanuele Pessagno nel XIV secolo, Cristoforo Colombo nel XVI secolo, e
Andrea D’Oria nel secolo successivo. Il Pessagno e Colombo sono stati protagonisti dell’Oceano Atlantico.
Con loro altri liguri hanno affrontato quest’Oceano, ognuno ha dato il proprio apporto alla mutazione della
rivoluzione commerciale che ha visto a lungo Genova in posizione preminente. Eccelle Colombo che si rivela
essere il maggiore navigatore della lunga stagione della vela oceanica. Nella tela del Capranesi (1852-1921),
esposta nell’atrio della sede genovese della Banca d’Italia, sono collocati dietro a Colombo alcuni di questi
personaggi liguri atlantici. La conversazione li fa riemergere evidenziando la lungimirante supremazia
nautica di Colombo.
Giorgio Bazzurro è stato Ufficiale di Stato Maggiore della Marina Militare. Successivamente
ha partecipato come consulente informatico allo studio di importanti progetti gestionali, a livello nazionale,
nel settore trasporti. Da marinaio era esperto in navigazione di precisione prima dell’avvento dei satelliti.
Ha scritto alcuni libri sul temi marinareschi.
Franco Bampi è intervenuto sul tema: «Figure femminili nella storia di Genova». Testo dell'intervento
Questa volta è il presidente de A Compagna, prof. Franco Bampi, a intrattenere il pubblico trattando il tema delle donne che si sono distinte nella storia di Genova. Partendo dai miti fondatori della Liguria e dalle testimonianze più antiche, si arriva alla luminosa figura di Santa Caterina da Genova. Si parlerà di Simonetta Cattaneo che tutti possono ancora oggi ammirare nella celeberrima “Nascita di Venere” del Botticelli, probabilmente senza sapere che la modella era una genovese. Ma si parlerà anche delle donne ideali cantate dai poeti genovesi, per concludere con una donna dei nostri tempi: Carina Massone Negrone aviatrice.
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