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Pierpaolo Franzese e Vittorio Laura sono intervenuti sul tema: «Abbazia Santa Maria alla Croce di Tiglieto (1120): storia, ambiente, iconografia, architettura e restauro».
L’abbazia di Tiglieto dal punto di vista storico detiene più primati: non fu, infatti, solo
la prima abbazia cistercense sorta in Italia fondata nel 1120, ma anche la prima che i monaci bianchi realizzarono
al di fuori della Francia; fu inoltre la più antica fondazione cistercense esterna alla terra di Borgogna.
Nel corso di nove secoli il complesso monumentale ha vissuto lunghi periodi di abbandono e importanti trasformazioni
edilizie. Verso la fine degli anni ’90, verificata l'ipotesi di un ritorno dei monaci cistercensi e di una possibile
riapertura del monastero è stato stipulato un comodato tra la proprietà Camilla Salvago Raggi, il Comune di Tiglieto
e la Congregazione dei Monaci Cistercensi che ha permesso di fare rinascere un monumento la cui importanza
storica ed architettonica è di portata internazionale. Oggi l’Abbazia è aperta al pubblico.
Pierpaolo Franzese, architetto libero professionista, opera nel campo del restauro. Nel 2012
ha fondato l'associazione “Amici dell'Abbazia Cistercense Santa Maria alla Croce di Tiglieto” di cui è Presidente
in carica.
Vittorio Laura, architetto, bibliofilo e collezionista si dedica in particolare a tutte le
memorie storiche, letterarie e iconografiche di Genova e della Liguria; inoltre è l’ideatore delle edizioni
“EdiTOIO”, curatore di mostre e autore di libri.
Laura Parodi è intervenuta sul tema: «Genova canta il tuo canto».
Il Trallalero: il canto di Genova e del suo immediato entroterra; un canto che appassiona, che affascina e che è stato in genere cantato da soli uomini con qualche eccezione fra cui Laura Parodi che ai “Martedì de A Compagna” parlerà proprio di questo genere di canto tradizionale unico al mondo. Apprezzata cantante di musica tradizionale Laura Parodi è anche attenta ricercatrice del canto della tradizione popolare della Liguria e non solo. La sua prima passione è il Trallalero, un canto tipicamente maschile ma del quale è entrata a far parte grazie alle sue qualità vocali che l’hanno fatta conoscere a livello internazionale. Diverse volte premiata per la sua attività artistica, ha pubblicato diverse incisioni discografiche e con i gruppi di cui fa parte si è esibita in Italia e all’estero; è inoltre autrice de “La Partenza Canzoniere del Trallalero” Ed. Il Golfo, l’unico libro in cui sono stati pubblicati testi dei Trallaleri, una raccolta frutto di una appassionata ricerca che dura da circa trent’ anni fatta sul campo: testi che altrimenti non potrebbero nemmeno essere scoperti perché vengono cantati dai canterini (interpreti del trallalero) solo in alcuni momenti di confronto canoro che aiutano ad evocare dalla loro memoria versi e melodie che altrimenti sarebbero dimenticati. Proprio in virtù di questa condizione fondamentale la Parodi è anche “canterina” e fa parte del Gruppo Spontaneo Trallalero: “non si può conoscere a fondo il trallalero – afferma – se non lo si canta! Le prime informazioni scritte me le diedero Roberto Leydi ed Edward Neill e aver unito l’esperienza sul campo ai loro consigli e saperi mi ha permesso di arricchire un bagaglio di conoscenze umane e culturale molto variegato ed importante” Per contribuire ad una maggior diffusione e conoscenza Laura organizza in collaborazione con i principali Enti liguri manifestazioni in cui si sono esibite tutte le Squadre di trallalero creando così momenti di confronto e di scambio con altri gruppi italiani ed europei.
Luciano Venzano è intervenuto sul tema: «Le donne nella preistoria».
L'era preistorica comprende un ampio arco temporale e si suddivide in due grandi epoche: il paleolitico ed il neolitico. Si ritiene che la prima donna simile a noi sia vissuta circa 200.000 anni fa. Partendo dalla preistoria, attraverso le varie epoche si sono potuti ipotizzare vari schemi sociali, e secondo alcune teorie anche matriarcato. A loro venne affidato il compito di badare alla prole e alla casa. L’icona femminile è presente tra i primi oggetti di culto creati dall’uomo, incarna la prima forma di divinità. La donna più antica di cui possediamo i resti è L'AUSTRALOPITHECUS AFARENSIS, la chiamarono Lucy. Molti reperti archeologici del paleolitico consistono in statuette femminili, cui sono accentuate le forme. Non esistendo dei corrispettivi maschili, gli studiosi sono giunti alla conclusione che la donna così rappresentata dovesse far parte di credenze culturali-spirituali. La donna quindi è stata sempre celebrata, anche se sottomessa al maschio fisicamente più forte.
Silvia Bottaro è intervenuto sul tema: «Magister Iohannes Canavexii, un viaggio con la sua arte fra Liguria, Provenza e Piemonte».
Giovanni Canavesio, nato in Piemonte verso il 1430 e morto dopo il 1498, è un
artista singolare per il suo “atelier itinerante” tra Pinerolo, le Alpi Marittime e Albenga. Le sue opere sono
didatticamente pensate ad uso dei fedeli come “Biblia Pauperum” (si veda il Giudizio Universale a Pigna
conservato nella Chiesa di S. Bernardo). Osservando i suoi lavori pervenuti si può evidenziare la sua vena
pedagogica, soprattutto nei canoni stilistici che davano forma grottesca alla malvagità umana. Canavesio
occupa un posto singolare nella pittura ligure di fine Quattrocento conoscendo l’arte nordica e la lezione di
Vincenzo Foppa e Ludovico Brea. Nei suoi affreschi usa l’influsso del teatro, della drammaturgia e dell’architettura,
inserendosi, certamente, in modo originale nel Gotico Internazionale.
Ha effettuato ricerche su questo pittore Silvia Bottaro, già direttore della civica Pinacoteca
e Museo a Savona, che ci illustrerà la figura e l’opera. Per meriti culturali Silvia Bottaro è stata insignita
del titolo di “Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana”.
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