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Piero Campodonico è intervenuto sul tema: «Govi: siete sicuri di conoscerlo?».
Sapete cosa faceva Govi prima di intraprendere la carriera di attore e come tale professione abbia influito sulla carriera stessa? Sapete quante recite, giornaliere e in totale, ha effettuato durante la tournée in Argentina? Sapete a cosa dobbiamo il suo ritorno in teatro in età avanzata senza del quale non avremmo goduto dei suoi trionfi televisivi? Sapete cosa rispose a Ivo Chiesa quando questi gli propose di interpretare Molière? Sapete che per la “concorrenza” imbastitagli dalla Mazzi stava per scoppiare una guerra civile fra Genova e Sampierdarena? Sapete che fu accusato di aver ucciso... Beh se sapete già tutto questo è inutile che veniate alla conferenza del 1° aprile. Atro che scherso. Ma se non lo sapete, allora ce lo svelerà Piero Campodonico. Piero Campodonico, nato a Genova nel 1935, ha da tempo rinunciato a capire il mondo contemporaneo e se ne sta tranquillo nel suo, fatto di sabati teatrali (possibilmente dialettali), e domeniche genoane. Quando viveva nel mondo ha operato insegnando ragioneria, credendo convintamente nel socialismo ed in un’Europa dei popoli (non dei banchieri) e facendo anche per cinque anni l’Assessore al Comune di Genova, in particolare all’Igiene. Avrà fatto poco ma intanto non ha avuto avvisi di garanzia e, fra l’altro, fu l’autore del divieto di fumare nei cinema, divieto ripreso subito da tanti Comuni che finalmente se ne interessò anche lo Stato. In compenso, ora, visto come si esagera, quando va al ristorante non manca di finire nelle toilettes a fumarsi mezzo toscano. Dice che gli fa ricordare i bei tempi della scuola.
Andrea Buti è intervenuto sul tema: «Il centro storico, questo sconosciuto».
Andrea Buti, nato a Siena nel 1939, vive a Genova da quasi cinquant’anni.
Ingegnere civile e professore universitario ha insegnato nelle Facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Ateneo
Genovese; è autore di numerose pubblicazioni italiane ed estere in campo tecnico-scientifico ed a carattere
storico-collezionistico. Nel corso della propria carriera professionale ed accademica ha approfondito lo
studio e la conoscenza del costruito genovese monumentale e di edilizia abitativa corrente. Per questo,
tra l’altro, è stato responsabile per il Comune nella messa in sicurezza del Quartiere di Pré dopo il crollo
del 1998 e per la campagna diagnostica su 33 isolati del Centro Storico genovese, consulente e progettista
per lo I.A.C.P. - A.R.T.E. nella ricostruzione del Comparto “C” in Sarzano e Delegato all’edilizia di Ateneo
del Magnifico Rettore per tredici anni.
La “lettura” del Centro Storico è dunque quella che un ingegnere strutturista rivolge agli edifici nei loro
componenti materici, processi costruttivi, debolezze congenite e provocate, vicende strutturali, ecc. che li
hanno interessati, sino agli effetti ultimi dei crolli susseguitisi negli anni. L’aspetto della conoscenza
e della diagnosi, innanzi tutto, come guida ad ogni possibile intervento; una conoscenza non fine a se stessa
ma condivisa e diffusa di cui la conferenza di oggi.
Claudio Littardi è intervenuto sul tema: «La cultura delle palme nel Mediterraneo».
Le palme sono una realtà emblematica nel comprensorio di Sanremo e Bordighera. La presenza
delle palme da datteri è documentata fin dal Medioevo nella città di San Remo e ancora oggi Bordighera
conserva le tracce di un palmeto storico che possiamo ritenere il più settentrionale dell’emisfero. Il
sistema della coltura era destinato alla vendita di foglie per la liturgia cristiana e la tradizione religiosa
ebraica. Accanto a questa coltivazione è cresciuta una intensa attività commerciale che si è protratta fino
ai primi anni del ’900. Di grande interesse artistico e culturale è la tecnica dell’intreccio delle foglie
di palma destinate alla liturgia della Domenica delle palme. La presenza di questi palmizi ha trasformato
il paesaggio costiero tipicamente ligure fino a spingere i visitatori provenienti dal nord Europa a definirlo
la Gerico d’Europa.
Presentato da Mino Casabianca della Famjia Sanremasca, di tutto questo e di altro ancora ci
parlerà Claudio Littardi. Nato a San Lorenzo al Mare (IM) ha svolto la prima attività come
ricercatore presso l’Istituto Sperimentale per la Floricoltura di Sanremo e dal 1974 è responsabile del
Servizio Beni Ambientali del Comune di Sanremo. Organizza e cura la Biennale Europea delle Palme Dies Palmarum
e collabora attivamente alla realizzazione di corsi d’aggiornamento e formazione per gli operatori addetti
alla cura della palme. È autore di vari saggi sulle palme e sulla loro coltivazione.
Luca Borzani è intervenuto sul tema: «Aprile 1945: Genova si libera da sola».
Siamo nell’aprile del 1945. Unica tra le città dell’Europa occupata, Genova ritrova la libertà
senza attendere le truppe alleate. L’insurrezione decisa dal CLN alla mezzanotte del 23 aprile porta già nella
giornata del 24 aprile all’occupazione di tutti gli edifici pubblici da parte delle formazioni partigiane e
alla sera del 25 aprile alla resa delle truppe tedesche: a Villa Migone, a San Fruttuoso, il generale Meinholf
firma l’atto di resa al Comitato di Liberazione Nazionale per la Liguria. Per questo Genova avrà la medaglia
d’oro al valor militare. Definita l’“insurrezione perfetta” nelle parole del CLN fu poi riassunta nel giudizio
alleato di “Wonderful Job”.
Questo interessante episodio di storia locale che si intreccia drammaticamente con la Seconda Guerra Mondiale
ci verrà raccontato da Luca Borzani, autore di saggi e volumi diversi sulla storia sociale
del Novecento e sulla cultura d’impresa. Dal 1997 al 2007 è stato assessore prima alla scuola e al decentramento
e poi alla cultura del Comune di Genova. Attualmente è Presidente della Fondazione Palazzo Ducale di Genova
e membro del cda del Festival della Scienza e del Teatro Stabile.
Francesco Pittaluga è intervenuto sul tema: «Da La Veloce al Rex: gli Armatori Liguri dal 1900 al 1932».
Rispetto al periodo precedente trattato nella conferenza dell’anno scorso, col Novecento il
mondo armatoriale genovese si adegua alle esigenze del nuovo secolo: i grandi nomi della fase pionieristica
non spariscono del tutto ma si consorziano o vengono affiancati da nuove società che ne ereditano le strutture
e che, di conseguenza, le ampliano facendo sì che in campo marittimo la nostra città non perda il primato sui
mari che detiene da sempre. Da “La Veloce” in poi, passando per la “Transatlantica Italiana” la “Navigazione
Generale”, la “Sitmar” e le altre imprese che vedremo farsi concorrenza, fondersi fra loro per confluire
infine nel 1932 nel gruppo Finmare voluto dal governo, erede di tutta la migliore marineria italica nella
quale Genova e la Liguria hanno da sempre avuto un ruolo da protagonista coi suoi armatori pubblici e privati,
continuato fino ai giorni nostri ed il cui terzo capitolo potrà essere oggetto di una prossima conferenza.
Francesco Pittaluga, relatore di queste conferenze a tema armatoriale-marittimo è ingegnere
aeronautico, console de A Compagna, modellista navale e storico del mondo aeronavale per fini professionali,
personali e divulgativi, espressi in alcune conferenze sull'argomento ed in vari articoli usciti su riviste
del settore e sullo stesso Bollettino de A Compagna.
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