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Angelo Terenzoni è intervenuto sul tema: «Genova nell’alto medioevo: dalla fine della romanità alla nascita della “Compagna” (secc. V – XI)». Testo dell'intervento
«Presso che al tempo della spedizione di Cesarea, un po’ innanzi, cominciò dunque nella città di Genova
una Compagna di tre anni per sei Consoli...»
Così sappiamo da Caffaro, il primo annalista dei fasti di Genova, che nel 1099 la Compagna già esisteva. Ma come si è
arrivati alla fondazione della Compagna che porterà poi alla costituzione del Comune di Genova?
Lo studioso di storia locale Angelo Terenzoni risponde a questa domanda come punto d’arrivo della sua relazione che,
partendo dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476), ci conduce alla Compagna attraversando sette secoli di una
storia poco conosciuta, ma assolutamente affascinante.
F. Bampi | M. Vietz | A. Terenzoni - M. Vietz |
Pubblico | Pubblico | A. Terenzoni |
Franco Bampi è intervenuto sul tema: «Lo stemma di Genova: come si è passati da quello della Repubblica all’attuale stemma del Comune». Testo dell'intervento
Tutti conoscono qual è lo stemma del Comune di Genova, ma non tutti sanno leggerne gli elementi simbolici che esso contiene. Eppure, come sarà illustrato, essi sono importanti riferimenti alla storia di Genova. D’altra parte le vicende che hanno portato a definire l’attuale stemma del Comune provengono da lontano, addirittura dalla Prima Crociata. Ma fu solo con l’annessione ai Savoia che lo stemma fu al centro di due questioni oggetto dell’intervento: quella della corona e quella delle code dei grifoni. La prima, ben documentata, è poco nota, mentre la seconda, forse più controversa, è stata oggetto di numerosi interventi pubblici ed istituzionali.
F. Bampi | M. Vietz | Pubblico |
Pubblico | Lo stemma del 1780 circa | Stemma della navata centrale della Cattedrale |
Giovanni Regesta è intervenuto sul tema: «L’Archivio di Pammatone».
L’Archivio dell'Ospedale di Pammatone è uno dei più importanti archivi storici genovesi ed è fra i principali
archivi ospedalieri nazionali. Racchiude documenti che abbracciano sei secoli di storia della nostra città, ma è poco
conosciuto e in gran parte inesplorato. Tra i documenti di particolare interesse si trovano il testamento del fondatore
Bartolomeo Bosco, ampie informazioni sulla Santa genovese Caterina Fieschi Adorno, la documentazione testamentaria di
Nicolò Sauli il cui lascito consentì la costruzione del nuovo San Martino. Vi è inoltre materiale sulla storia e sul
progresso della Medicina genovese che a Pammatone ha ospitato alcuni fra i medici più illustri in Italia e, in alcuni
casi, d'oltralpe. La città ha un debito nei confronti di questo straordinario Archivio che dimostra l'importanza che ha
sempre avuto Genova come città della scienza e della salute, e potrebbe continuare ad averla se sapesse ritrovare l'orgoglio
e la volontà.
Chi ce ne parla è Giovanni Regesta, già presidente del collegio dei primari del San Martino e promotore del recupero di
questo inestimabile patrimonio.
M. Vietz | G. Regesta - F. Bampi | G. Regesta |
Pubblico | Pubblico | G. Pozzi, curatore dell'Archivio |
Alberto Diaspro è intervenuto sul tema: «La Nanoscopia Ottica salpa da Genova».
La conferenza tratta degli sviluppi di metodi di microscopia moderna che sono stati realizzati a Genova
nell’alveo delle nanotecnologie. Dai sogni di Feynman sul piccolo mondo alla nanoscala – 1 milionesimo di millimetro –
all’indagine col microscopio di Galilei che oggi diviene “nanoscopio”, percorreremo gli sviluppi della microscopia moderna
a Genova, passando dalla Scuola genovese degli bioingegneri di Villa Bonino fino al salto nella Biofisica di Antonio Borsellino
al Dipartimento di Fisica dell’Ateneo Genovese. Non sarà una commemorazione, ma l’illustrazione di un cammino nella ricerca
orientata alla comprensione dei meccanismi di funzionamento del vivente. Le malattie neurodegenerative e le patologie
tumorali sono i grandi attori dell’indagine con il nanoscopio Genovese. Uno strumento moderno che salpa da Genova per
conquistare il mondo, un mondo nuovo e sconosciuto.
Chi ce ne parla è Alberto Diaspro professore di Fisica Applicata e direttore scientifico del Dipartimento di Nanofisica
presso l’Istituto Italiano di Tecnologia.
F. Pittaluga - F. Bampi | M. Vietz | F. Bampi - A. Diaspro |
A. Diaspro | Pubblico | Pubblico |
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