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A Compagna > Fotografie > 9 Dicembre 2010

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Intorno al Presepio

Con la promozione de A COMPAGNA
il Presepio in conferenza spettacolo all’Emiliani di Nervi
di Marcella Rossi Patrone
foto in sala di Andrea Patrone


       
  

Intorno al Presepio
parole immagini e musica

sceneggiatura e presentazione a cura di Marcella Rossi Patrone
regia scenica e immagini a cura di Andrea Patrone
regia tecnica di Vincenzo Lussu dell’Emiliani
musiche da autori tra '600 e '800 a cura del maestro Alberto Macrì, docente al Liceo Emiliani
Pier Luigi Gardella, giornalista e scrittore di storia locale: lo sfondo del nostro presepio
Daniela Leuzzi, docente al Liceo Emiliani: il contesto storico della Natività
Padre Giuseppe Oddone, docente al Liceo Emiliani: coscienza e fede in Cesare Pavese

Giovedì 9 Dicembre 2010 alle ore 16.00, presso l’Auditorium Emiliani in Via A. Provana di Leyni, si è tenuta con successo INTORNO AL PRESEPIO, una conferenza spettacolo con offerta libera a favore delle Missioni Somasche. Tre conferenze dedicate al Presepio ed al Natale, a cura di preparati studiosi, sono state intervallate da musiche tratte da autori attivi tra Seicento e Ottocento.

L’evento è stato aperto dal maestro Alberto Macrì all’organo elettronico, che ha eseguito la cantata BWV 147 di Johann Sebastian Bach.

I saluti del Rettore del Collegio Emiliani padre Fortunato Romeo hanno accolto il numeroso pubblico presente. Padre Fortunato è intervenuto sullo scopo della manifestazione, sulle Missioni Somasche e sul presepio dell’Emiliani.

Sono poi saliti sul palco gli ospiti d’onore: il vice sindaco del Comune di Bogliasco Gianluigi Brisca, che ha portato i saluti del Sindaco Luca Pastorino e si è soffermato sulla valorizzazione degli antichi documenti locali; il Presidente de A COMPAGNA Franco Bampi, che si è complimentato con i giovani presenti, ricordando l’impegno per il futuro della più antica associazione dedicata a Genova ed alla sua storia, la regista Daniela Ardini che ha presentato il prossimo impegno del Lunaria Teatro all’Emiliani, dove saranno messi in scena testi strettamente legati alla cultura genovese. Il Municipio IX Levante ha fatto pervenire i suoi auguri, con il rammarico di non poter essere rappresentato a causa di improrogabili impegni istituzionali.

La conferenza spettacolo è iniziata con la recitazione di Andrea Patrone da IL NATALE di Alessandro Manzoni

La mira Madre in poveri
panni il Figliol compose,
e nell’umil presepio
soavemente il pose;
e l'adorò: beata!
innanzi al Dio prostrata,
che il puro sen le aprì.

Maria con amore avvolse Gesù in poveri panni
e lo depose nell’umile mangiatoia:
lì adorò Dio vivente

Senza indugiar, cercarono
l'albergo poveretto
que' fortunati, e videro,
siccome a lor fu detto
videro in panni avvolto,
in un presepe accolto,
vagire il Re del Ciel.

Chiamati dagli angeli, i pastori furono i primi
a trovare il Dio bambino nella mangiatoia.

Le due strofe di Alessandro Manzoni ci hanno condotto con immediatezza all’ambiente povero e umile dell’Incarnazione Divina: al presepio.

Il presepio è una rappresentazione composta da statuine ed è il luogo della mangiatoia, ovvero il luogo dell’umiltà.

Il primo messaggio del presepio è che Dio sceglie l’umiltà: Maria, Giuseppe, una stalla, dei pastori. E la figura centrale del presepio è Gesù Bambino. Ecco allora che la scenografia di qualunque presepio appare come un evidente capovolgimento del mondo.

Tutte le figure, popolari o signorili, stanno intorno a un Dio neonato che giace in una greppia. In qualunque presepio, di fronte a Gesù Bambino, la storia dei superbi e dei violenti diventa insignificante. Questa è l’essenza tanto del presepio storico, cosiddetto perché segue l’ambientazione dell'epoca in cui è nato Gesù, quanto del presepio popolare, cosiddetto perché che segue un’ambientazione locale o fantastica.

Il "padre del presepio" viene giustamente considerato San Francesco d'Assisi, perché nel Natale del 1223 predicò a Greggio davanti ad una folla affascinata da un presepio vivente, da lui ideato perché ne comprese la grande capacità comunicativa. Un presepio essenziale composto da una mangiatoia e da un vero bambino.

Da allora ad oggi, il successo del presepio sta proprio nel comunicare con semplicità un fatto meraviglioso e coinvolgente, divino e umano insieme. Brevemente possiamo affermare che il presepio ha seguito tre tappe ed evoluzioni: ha radici nell’iconografia paleocristiana e fino al XVI secolo venne allestito nelle chiese; dal XVI al XVIII secolo si diffuse anche tra le famiglie nobiliari e raggiunse alti risultati artistici; per esempio nella Sala di Levante del Museo Civico Villa Luxoro, a Sant’Ilario bassa, sono raccolte preziose statuine da presepe ed è anche ricostruito un tipico presepe genovese del ‘700. Dal XVIII secolo si estese a tutti i ceti sociali e lo sfondo della Natività acquistò caratteristiche sempre più popolari, divenendo anche testimone di storia locale.

Del presepio come documento dell’economia preindustriale nel Genovesato ci ha parlato lo scrittore Pier Luigi Gardella, che ha fondato il Centro Studi Storie di Ieri, per la ricerca storica nel Golfo Paradiso. Clicca qui per leggere il contributo del dott. Gardella.

Il maestro Macrì ha presentato ed eseguito il Largo di Haendel

L’umile nascita di Gesù a Nazareth fu un avvenimento unico e decisivo perché impresse una svolta rivoluzionaria alla storia dell'umanità, tanto da dividerla in due epoche: prima di Cristo e dopo Cristo. Non solo, la novità e l’universalità del messaggio di Gesù fu tale da segnare un nuovo corso della civiltà, che tuttora può dirsi cristiana, una civiltà fondata sull’uguaglianza di tutti gli esseri umani davanti a Dio, nella Fede, nella Speranza e nella Carità. Diventa allora importante contestualizzare storicamente la nascita di Gesù. Della Natività come svolta storica ci ha parlato la prof. Daniela Leuzzi, docente di Lettere Antiche e Vice Preside del Liceo Classico Emiliani. Clicca qui per leggere il contributo della prof. Leuzzi.

Il maestro Macrì ha preparato il pubblico all’ascolto di una fantasia di musica da organo

Dodici giorni dopo il Natale, il 6 Gennaio, i Cristiani festeggiano l’Epifania e nel presepio, presso la mangiatoia, pongono i Re Magi. In questo momento si riconosce l’importanza cosmica della nascita del Cristo, che si manifestò a tutte le genti, rappresentate dalle figure dei Re Magi, uomini di scienza alla ricerca della verità, custodi di un sapere aperto alla rivelazione divina, tanto sapienti da avere l’umiltà di inginocchiarsi anch’essi presso la mangiatoia. Il padre somasco Giuseppe Oddone, illustre studioso e preside del liceo Classico Emiliani ha preso spunto dai Magi per parlarci di uomini e scienza, in particolare di coscienza e fede in Cesare Pavese. Clicca qui per leggere il contributo del prof. Oddone.

Il maestro Macrì ha salutato il pubblico con il significativo brano musicale Ave Maria di Gounod.

Attorno al buffet offerto dal Collegio si sono scambiati complimenti e commenti costruttivi per il futuro.

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